Quota 100 istituisce senz’altro un nuovo e più favorevole canale di accesso al pensionamento, tuttavia non mancano alcuni motivi di preoccupazione, che riguardano soprattutto donne e giovani, il turn over nel pubblico impiego e la creazione di nuovi posti di lavoro che compensino le fuoriuscite.
A parlare è il segretario generale della Cisl Fvg, Alberto Monticco, che, se da una parte sostiene il nuovo strumento pensionistico, dall’altra non nasconde l’esistenza di insidie che richiederanno risposte concrete ed immediate.
Questione “donne”
“Posto che un giudizio più complessivo sarà possibile soltanto quando avremo il decreto, i principali motivi di preoccupazione riguardano innanzitutto l’inadeguatezza di quota 100 a supportare sufficientemente le esigenze delle donne le cui carriere lavorative sono caratterizzate da un tasso di discontinuità maggiore rispetto agli uomini e come tale la quota è più complessa da conseguire: la nostra proposta intende favorire le donne, inserendo all’interno delle regole del pensionamento lo sgravio di un anno di contributi per ciascun figlio allo scopo di riequilibrare il montante contributivo delle lavoratrici” – commenta ancora Monticco, invitando a rivolgersi agli sportelli del Patronato Inas Cisl per chiarire le posizioni individuali.
Turn over e posti di lavoro
Le altre questioni, invece, stanno nella gestione del turn over che si verrà a creare dentro il comparto del pubblico impiego, con diversi enti pubblici già sotto organico, come, ad esempio, lo stesso Inps, e nel dubbio che i 400.000 posti liberati (stimati) dai pensionamenti saranno compensati da altrettanti nuovi posti di lavoro.
Iter noromativo
Riguardo all’iter normativo è per noi fondamentale rifinanziare l’opzione donna, garantire anche per il 2019 e per gli anni successivi la possibilità di accesso all’Ape sociale, garantire l’apertura di un confronto sul tema della pensione contributiva di garanzia per i giovani e della previdenza complementare, valorizzare ai fini pensionistici il lavoro di cura, adeguando le pensioni in essere attraverso forme perequative non penalizzanti per i pensionati e le pensionate.
Piattaforma unitaria Cgil, Cisl, Uil
La piattaforma unitaria che abbiamo elaborato a livello nazionale con Cgil e Uil, prevede la necessità di sviluppare un ragionamento sull’accesso al pensionamento con 41 anni di contributi a prescindere dell’età. Auspichiamo che si possa approfondire con questo governo il tema della gravosità dei lavori, e quello del superamento del meccanismo automatico di aumento dei requisiti per aspettativa di vita”.